E’ scritto anche nel Codice di Deontologia Medica e credo possa essere interessante ricordarlo…:
“La relazione tra medico e paziente è costituita sulla libertà di scelta e sull’individuazione e condivisione delle rispettive autonomie e responsabilità.
Il medico nella relazione persegue l’alleanza di cura fondata sulla reciproca fiducia e sul mutuo rispetto dei valori e dei diritti e su un’informazione comprensibile e completa, considerando il tempo della comunicazione quale tempo di cura” (Titolo III, Art. 20).
Non pensate che possa essere degna di nota la frase… considerando il tempo della comunicazione quale tempo di cura?
E ancora nell’Art. 33, Titolo IV, si legge, tra gli altri, un capoverso significativo: “Il medico adegua la comunicazione alla capacità di comprensione della persona assistita o del suo rappresentante legale, corrispondendo a ogni richiesta di chiarimento, tenendo conto della sensibilità e reattività emotiva dei medesimi, in particolare in caso di prognosi gravi o infauste, senza escludere elementi di speranza”.
Forse vale la pena evidenziare alcune parole: comunicazione adeguata, fiducia, comprensione, sensibilità e reattività emotiva, condivisione, alleanza di cura. Giusto per ricordarle.