Al XXXIX Congresso ICIR – Sezione radiologia interventistica SIRM, “Tra tradizione e innovazione”, che si è svolto a Roma dal 5 al 7 ottobre 2017 (Centro congressi Roma Aurelia Antica), sono stato invitato a presentare una relazione all’interno della sessione “Nuove frontiere in radiologia interventistica”.
Quali sono le recenti innovazioni nel trattamento endovascolare della stenosi carotidea?
Si può affermare che negli ultimi anni la tecnologia endovascolare non abbia fatto grandi passi in avanti in quanto rispetto ad altri interventi endovascolari la procedura non costituisce un business rilevante per l’industria
Lo studio Crest effettuato su un ampio numero di pazienti ha dimostrato che lo stent non e’ competitivo rispetto alla tradizionale chirurgia aperta nei soggetti di età avanzata, specie se di sesso femminile, mentre è sovrapponibile alla chirurgia nei soggetti più giovani.
Riguardo la protezione durante la procedura le due alternative (protezione prossimale e distale) sono state ampiamente confrontate in letteratura. Parrebbe che la protezione prossimale sia più efficace di quella distale nel prevenire le embolie cerebrali, anche asintomatiche durante la procedura. Tuttavia un’ampia maggioranza di interventisti ha più confidenza con il sistema distale piuttosto che con quello prossimale.
L’unico miglioramento tecnologico e rappresentato dagli stent a doppia maglia (dual mesh) che ridurrebbero rispetto agli stand e convenzionali il temuto rischio di prolasso di placca attraverso le maglie. In questo senso la doppia maglia costituisce un miglioramento tecnologico molto rilevante. Nei lavori pubblicati in questi ultimi anni sembra infatti che i rischi di embolia cerebrale durante lo stenting con l”uso dei dual mesh siano sovrapponibili ai rischi della chirurgia.
Invece l’accesso alla carotide comune costituisce ancora un problema clinicamente significativo nei pazienti con anatomia non favorevole.