“Il cuore in fortezza” è un convegno annuale molto interessante e formativo che si svolge a Savona da parecchi anni, organizzato da cardiologi assai dinamici e impegnati nell’educazione in medicina (Pietro Bellone e Paolo Bellotti). I temi sono molteplici e spaziano dalla diagnostica ecografica all’aritmologia, dall’interventistica nella patologia delle coronarie e delle valvole cardiache a quella nel sistema arterioso periferico. Su quest’ultimo tema sono invitato, oramai da qualche anno, a esporre le più recenti acquisizioni e la mia esperienza. L’ambiente è cordiale e vivace è la partecipazione del pubblico, attento e numeroso.
Il tema che mi è stato affidato quest’anno, anche su suggerimento dell’amico fraterno Carlo Ferro, è “Presente e futuro della terapia endovascolare” con specifico riferimento a quella di cui mi occupo in prevalenza, ossia quella del distretto arterioso periferico e dell’aorta.
Si può affermare, senza timore di essere troppo ottimisti o visionari, che l’interventistica del distretto periferico, ricca di un glorioso e denso passato, ha davanti a sé un futuro radioso ed entusiasmante in virtù del tumultuoso progresso della tecnologia e delle esperienze cospicue e
variegate che gli interventisti di tutto il mondo acquisiscono. In questo senso il mondo dell’interventistica è un villaggio globale nel quale nuovi materiali e nuove tecniche, sempre con attenzione alla medicina basata sull’evidenza, diventano in breve patrimonio di tutti.