Brevi riflessioni a margine del 6° Endovascular Cup di Viareggio
E’ necessario uscire dalla logica per cui l’endovascolare sia solo di pertinenza del radiologo o del cardiologo e la chirurgia sia invece campo soltanto del chirurgo vascolare e bisogna quindi puntare sulla migliore terapia possibile per il paziente, indipendentemente dallo specialista al quale ci si rivolga in prima battuta;
La radiologia ha fatto passi da gigante nella diagnostica e, ovviamente, nella terapia endovascolare: alla patologia vascolare ora si risponde in modo diagnostico sostanzialmente con un esame, l’ecodoppler, che offre una quantità di informazioni che in genere è sufficiente per prendere una decisione;
La patologia vascolare è in aumento, perché, sostanzialmente, si sopravvive di più alle malattie: la popolazione invecchia sempre di più e, mentre prima di infarto si moriva, oggi grazie a cardiologi, cardiochirurghi, emodinamisti si sopravvive molto di più agli infarti, ma ciò può avere come conseguenza il verificarsi delle patologie correlate con l’arteriopatia periferica e cioè per esempio l’ischemia critica, fino alle gangrene;
Da ultimo possiamo dire che la prevenzione, per quanto riguarda gli stili di vita, è fondamentale: non fumare, camminare tutti i giorni e controllare i propri esami.